Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Piacenza hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere per le ferite riportate a causa di un’aggressione subita da un detenuto extracomunitario, non nuovo a fatti di violenza, nei confronti degli operatori in servizio nel Reparto Isolamento. Dopo le cure al pronto soccorso i Poliziotti sono stati dimessi con con prognosi da 7 gg a 25 gg.
Nel porgere agli sfortunati colleghi la nostra piena vicinanza e solidarietà, non possiamo non manifestare rabbia e preoccupazione per questa deriva violenta di cui gli operatori penitenziari sono prime vittime”
Così Domenico Maldarizzi della Segreteria Regionale della Uil PA Polizia Penitenziaria commenta il ferimento dei poliziotti penitenziari di Piacenza
“Quella della violenza in carcere è una questione che preoccupa non poco il sindacato della Polizia Penitenziaria proprio a causa dell’escalation di violenza all’interno degli Istituti.
“E’ evidente che questo delle violenze e delle aggressioni è un problema che non si ripercuote solo sull’ordine interno ma anche sulla funzionalità dei servizi, generando assenze per convalescenze per un Personale già ridotto all’osso”.
Il ristretto ormai da tempo era insofferente presso l’istituto piacentino – chiosa Maldarizzi – in effetti lo stesso solo negli ultimi giorni provoca e minaccia gli Agenti ogni qualvolta esce dalla propria camera detentiva
Non si comprende come mai L’Amministrazione non prenda provvedimenti di trasferimento quando già le pregresse criticità messe in atto dal medesimo ristretto facevano facilmente presagire un tale epilogo.
Posto che ogni aggressione subita da un poliziotto penitenziario nelle prime linee delle frontiere penitenziarie è da considerarsi una aggressione allo Stato, è assolutamente necessario – conclude il Coordinatore della Uil Penitenziari - che nei confronti dei detenuti che si siano macchiati di tali violenze si adottino misure esemplari, nel pieno rispetto della legge e di ogni garanzia, anche per fungere da deterrente per tali spiacevoli episodi e, soprattutto, per migliorare lo stato emotivo con cui i Poliziotti Penitenziari sono chiamati a svolgere i propri compiti istituzionali e non creando ulteriore stress da lavoro correlato.