La recente aggressione al Personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il Reparto “Girasole” non può esimerci dall’ intervenire nuovamente sulla conduzione operativa di detto Reparto.
La normativa a riguardo prevede la creazione di appositi servizi di assistenza psichiatrica in carcere e l’apertura di reparti di “Osservazione psichiatrica”, che hanno il fine di osservare e prestare cure adeguate ai detenuti affetti da patologie psichiatriche.
In dette sezioni vi dovrebbe essere la presenza costante di uno staff multidisciplinare di varie figure e in particolare di addetti all'osservazione psichiatrica per la redazione di consigli, la somministrazione di terapie specifiche e accompagnare le stesse verso un percorso di riabilitazione.
Se queste figure mancano o sono presenti per brevissimo tempo determinano un forte disagio nelle persone ivi ristrette e contestualmente, per consequenzialità, diventa fattore di rischio per l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria sfociando in aggressioni verso l’unico operatore sempre presente su cui scaricare la propria rabbia e la propria tensione.
La detenuta che ha provocato 10 gg di prognosi all’Agente aggredita non è nuova a questi episodi e, di certo, non può rimanere libera in sezione nelle condizioni mentali in cui si trova, poiché ogni qualvolta viene aperto lo sbarramento cerca sempre di frapporsi tra l’Agente e lo sbarramento e molte volte con spintoni e sputi nel tentativo di uscire dalla sezione.
Per tali ragioni, si chiede la tempestiva adozione di azioni che possa migliorare una situazione non più arginabile all’interno del reparto denominato “Girasole” e in particolare sollecitiamo la Direzione ad interloquire con l’ASL affinché venga incrementata la presenza di operatori psichiatrici tutti i giorni ivi compresi sabato e domenica.
Qualora ciò non fosse possibile si chiede di proporre la chiusura di tale reparto al fine di evitare ulteriori rischi di aggressioni al Personale di Polizia Penitenziaria.
In attesa si porgono distinti saluti