Preg.mo Direttore,
più volte, in passato, a nome del Coordinamento Provinciale UILPA Penitenziari
di Bologna, ho segnalato le condizioni di insalubrità ed insicurezza complessiva in cui versano le garitte ed il muro di cinta in cui si effettua il servizio di sentinella per assicurare la sorveglianza armata della Casa Circondariale di Bologna.
Nel corso degli anni abbiamo ricevuto solo promesse ma nessun intervento degno è stato realizzato.
Ancora una volta potrei fare riferimento alla normativa, anche di recentissima promulgazione, posta a garantire condizioni di sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro.
Tuttavia, in questa circostanza, lo stato di degrado dei posti di lavoro in questione è
tale da impormi di rivolgere un accorato appello alla Sua provata sensibilità affinché voglia adottare misure urgenti ed adeguate affinché il servizio si realizzi nel rispetto della dignità della persona, prima ancora che del lavoratore.
A tal riguardo Vi elenco alcune delle problematiche del muro di cinta:
- Il camminamento non ha i giusti livelli e, quindi, quando piove, sembra più un luogo da destinare a una squadra di lagunari piuttosto che alla Polizia Penitenziaria..
Pozzanghere d’acqua enormi si accumulano lungo tutto il percorso reso viscido, perché liscio completamente.
- Lungo il camminamento sono presenti in alcuni punti fessure larghe alcuni cm, dove è facile inciampare.
- Lungo tutto il camminamento e nelle garitte si nota un impianto elettrico ormai usurato con tubazioni staccate dal muro di cinta e molto spesso con fili scoperti;
- Gli ambienti sono sporchi e pieni di fessure. In caso di pioggia il rischio è di essere vittime di docce non gradite (cade acqua ovunque !!!).
- La pulizia degli ambienti è compiuta solo ed esclusivamente dal personale di buona volontà!!!!!.
- Le porte delle garitte non possono essere chiuse in quanto obsolete, alla “moda” (nel senso che sono più corte rispetto a tutto l'ambiente!!) e completamente piene di ruggine;
- Non vi è una pavimentazione idonea nelle garitte ma un rialzo di legno;
- Di notte poi, nei periodi invernali quando fa freddo e si gela, il camminamento diventa una vera e propria pista di pattinaggio dove, però, non lavora la collega Carolina Kostner, che magari ne avrebbe potuto approfittare per allenarsi, ma personale costretto a vero e proprio equilibrismo per mantenersi in piedi. Che cosa accadrebbe nella malaugurata ipotesi in cui fosse costretto a impugnare l’arma è facilmente immaginabile.
- I vetri di protezione si opacizzano e impediscono una idonea visuale che rende quasi inutile la presenza dell'Agente di sentinella
- La garitta n.01 altre a quanto sopra evidenziato non è munita di nessun impianto di climatizzazione ed è semplice intuire cosa diventerà tra pochi giorni con l’arrivo delle temperature torride.
L’unica soluzione immediatamente percorribile, a nostro avviso, è di chiudere il muro di cinta e garantire la sorveglianza per mezzo di pattuglia automontata a meno che non si riesca ad adottare misure adeguate e urgenti (cosa che in passato, come già scritto in precedenza, i suoi predecessori non ci sono mai riusciti) a garantire, perlomeno, una pulizia dei luoghi con tinteggiatura delle pareti e soprattutto delle porte con relativa chiusura ermetica delle stesse per diminuire le bassissime o altissime temperature in esse a seconda della stagione affinché il servizio si realizzi nel rispetto della dignità della persona, prima ancora che del lavoratore.
Per farlo compiutamente, Le sarei grato se volesse prendere visione diretta dei
luoghi, nella certezza che ciò sarebbe molto più utile e funzionale di qualsiasi descrizione.
Nell’attesa, si porgono distinti saluti.
Il Coordinatore Provinciale
Domenico Maldarizzi