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La scrivente O.S. si vede  costretta a rappresentare le gravi difficoltà incontrate quotidianamente, dal personale penitenziario tutto, nella gestione della casa di reclusione di Castelfranco Emilia.

Nell'apprezzare il riscontro della DGP, alle diverse richieste delle OO.SS., con l'assegnazione di un Comandante appartenente al ruolo dei Funzionari, anche se attualmente con incarico a tempo, si ritiene doverosa una analisi reale di quello che rappresenta l'istituto in questione.

Com'è noto la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia attualmente è costituita da 3 sezioni detentive (la quarta è prossima alla realizzazione con fondi che risultano già stanziati) dislocate su 3 piani diversi. Al piano terra e al 1° piano troviamo detenuti in custodia attenuata e quindi soggetti assegnati a seguito di una attenta valutazione dei professionisti dell'Area trattamentale e ritenuti a basso indice di pericolosità, soggetti che hanno firmato un “patto” con l'Amministrazione e che si sono messi in gioco per cercare un reinserimento sociale (ad oggi i detenuti sono 45 circa). Questi soggetti hanno trovato a Castelfranco Emilia una collocazione ideale in considerazione dell'attenzione che la Direzione ha sempre posto alle attività trattamentali.

Al 3° piano si trova invece la sezione Casa di Lavoro per internati e dunque soggetti assegnati dopo una “attenta valutazione di pericolosità sociale da parte della Magistratura”.  Si tratta di soggetti recidivi e nella stragrande maggioranza dei casi con problematiche psichiatriche (ad oggi gli internati sono 66 circa).

E' di tutta evidenza che la promiscuità che caratterizza l'istituto è di quelle peggiori, considerato che se da un lato i detenuti sono a basso indice di pericolosità, gli internati si trovano al polo opposto e cioè sono soggetti “socialmente pericolosi” che in sostanza hanno dedicato la loro vita al crimine.

Tali ultimi soggetti, sono di difficile gestione e le intemperanze degli stessi portano a limitazioni necessarie, anche per coloro, che vogliono riprendersi la loro vita seguendo i percorsi ed i programmi

trattamentali organizzati nell'istituto nel rispetto del dettato Costituzionale.

Tutto ciò premesso si ritiene non più procrastinabile una scelta di campo definitiva da parte dell'Amministrazione Centrale una scelta che dia una identità certa e che consenta un modus operandi sicuro per il personale di Polizia, ma anche per tutti coloro che prestano la propria opera in questo istituto.

Non vogliamo entrare nel merito della politica penitenziaria la scelta però è necessaria, Castelfranco Emilia deve essere Casa di Reclusione a Custodia Attenuata o Casa Lavoro per internati?

Noi riteniamo, tuttavia, che una scelta del genere, non può essere fatta correttamente se non si conosce la struttura di Castefranco Emilia con tutte le sue potenzialità, che seppur negli ultimi anni sono state sfruttate nel migliore dei modi, consentono notevoli e ulteriori possibilità di sviluppo delle attività trattamentali con sicure prospettive risocializzanti. Questo, oltre che da tutti coloro che conoscono la struttura è stato più volte confermato anche dal Garante Regionale dei detenuti che ha definito più volte la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia “un esempio da seguire”.

Permettendoci un esempio motoristico abbiamo una Ferrari in pista con un ottimo pilota (il Direttore) e una squadra di ingegneri e meccanici (tutto il personale) che crede fermamente nel progetto rieducativo avviato e mettiamo il limite (la presenza degli internati), non necessario, alla pista di 50 km orari!! questo è inaccettabile e porta gli ingegneri e i meccanici alla demotivazione e lo stesso, siamo sicuri che avverrà, anche per il pilota.

Quindi, se davvero si vuole mettere in atto un processo di rieducazione invitiamo le SS.LL. a visitare la struttura e a toccare con mano la situazione, a vedere la grande Azienda Agricola che vende i prodotti al mercato cittadino, il call center, il laboratorio di tortellini, il laboratorio di produzione delle ostie, il laboratorio di produzione dei presepi, le aule scolastiche, la lavanderia industriale e probabilmente nell'elenco  qualcosa è stato dimenticato, si tratta di attività pronte ad aumentare la mole di lavoro e le assunzioni e quindi saremmo pronti ad ospitare un numero elevato di detenuti e probabilmente dare a tutti la possibilità di rilanciarsi con la diversificazione di tutte queste attività frutto di un lavoro di ricerca continuo della Direzione con gli Enti Locali, con Associazioni ecc...

Attualmente la gestione della Casa di Reclusione sta riscontrando notevoli problemi a seguito  delle intemperanze degli internati, basti pensare che solo nei mesi di giugno e luglio ci sono state 5 aggressioni, l'ultima del 07.08.2024 con 5 poliziotti infortunati con prognosi di 7 gg, che hanno comportato diversi  infortuni fra il personale di polizia penitenziaria di tutti i ruoli, aggiungendo altre 15 assenze, sempre connesse allo stress lavorativo, di personale  a vario titolo   

              E’ facile intuire come la situazione sia ormai fuori controllo considerata la già problematica carenza di organico, una difficile gestione dell'intero istituto che sovraccarica  il personale, con un'età media già elevata, a carichi di lavoro insostenibili, gli sforzi del PRAP, con l'assegnazione in missione di n° 3 unità dalla cc di Modena, non può bastare a riportare l'istituto in una condizione di serenità lavorativa e garantire almeno i livelli minimi di sicurezza che non vengono mai garantiti.

Tra l'altro questi soggetti avrebbero bisogno di cure e non di custodia, il personale non si è arruolato per fare lo psichiatra o lo psicologo, ma per fare il poliziotto, non ci sono state fornite le necessarie competenze e di certo non ci sarà il tempo di acquisirle.

Se, infine, aggiungiamo la mancanza di copertura sanitaria nelle 24 ore, la presenza del servizio psichiatrico per 2 volte a settimana, la mancanza del muro di cinta è evidente che la scelta va fatta.

Siamo pronti a qualsiasi decisione venga presa, l'importante è che venga presa conoscendo tutte le carte in gioco.

Fiduciosi in un Vostro interessamento alla questione e nell'attesa di poterVi ricevere presto in istituto, come detto da prendere “come esempio”, sperando che il sistema non imploda prima, si inviano cordiali saluti.

 

 

Allegati:
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