Con il passare del tempo, all’IPM di Bologna, la situazione generale si va degradando sempre più, in linea con il resto degli istituti minorili, nella quasi totale indifferenza dell’Amministrazione centrale.
Il contingente di nuovi agenti assegnato dal 183°, già risicato in partenza, si è ulteriormente assottigliato; buona parte dei nuovi agenti sono già “spariti” sicché, ad oggi, il reparto risulta appena sufficiente a portare avanti i servizi ordinari interni, mentre alle continue visite urgenti, udienze e traduzioni si fa fronte con i pochi addetti agli uffici.
La situazione del personale è peggiorata se si pensa che le unità più esperte, trasferite presso altre sedi o inviate al corso ispettori, sono state sostituite dai nuovi agenti che loro malgrado faticano a trovare il modo di imporsi su una popolazione detenuta che risulta, nella quasi totalità, costituita da giovani stranieri privi dei più minimi strumenti educativi, igienici e linguistici.
Inoltre, ormai da lungo tempo, nessuno degli ispettori è in servizio (che ricordiamo sono distaccati da anni con la precarietà dei distacchi bimestrali vivendo nell’incertezza quotidiana del loro futuro) e solo un sovrintendete è ancora presente.
In pratica non esiste più una Sorveglianza Generale in nessun turno di servizio!.
Sembrerebbe che in due occasioni in cui il Comandante si è assentato è stato necessario l’invio in supporto di personale direttamente dal DGMC. Ci si chiede se tutto ciò sia normale!
Di contro, non è stato effettuato nessun intervento strutturale, nemmeno a seguito delle due evasioni dal cortile passeggi.
Risulta a questa OS che svariate sono state le segnalazioni in merito alla sicurezza del cortile, ma non solo nessun intervento è stato effettuato, naturalmente come da prassi l’Amministrazione ha ritenuto di dover elevare rapporto disciplinare ai tre colleghi che il giorno della seconda evasione erano ai passeggi (colleghi che avevano già svolto il loro turno di servizio con altre mansioni e che erano stati avviati alla vigilanza all’aria in assenza di altre unità di personale).
L’elevato rischio di non riuscire a garantire la sicurezza interna raggiunge livelli preoccupanti quando in servizio rimane una sola unità femminile al piano terra che, molto spesso, è anche destinataria di insulti a sfondo sessuale.
L’unica soluzione è lo straordinario e/o il richiamo in servizio di personale che aveva terminato le sue 08/10 ore di servizio.
Anche l’area educativa sta per perdere la Coordinatrice senza che sia arrivato nessun nuovo educatore, anzi un’altra educatrice molto esperta è stata spostata all’USSM in forza di un interpello nazionale (che evidentemente è il frutto della più totale mancanza di visione politica).
A quanto ci risulta dalla prossima settimana saranno presenti in servizio solo due Funzionari giuridico Pedagogici e. forse, qualche esperto ex art. 80 O.P.
Ed è solo un miracolo se a Bologna, fino ad oggi, non sia avvenuto quello che purtroppo è successo in altri II.PP.MM dove è stato necessario l’intervento delle Forze di Polizia esterne.
Tra l’altro ci viene segnalato che, alcuni detenuti, i più fragili, trascorrano orami gran parte della giornata in camera per evitare i furti dei propri effetti personali e per non subire i maltrattamenti dei più facinorosi.
La forte preoccupazione è che non vi sono le condizioni strutturali e di organico per far fronte a questa situazione oltre che vivere alla giornata per cercare di mantenere quel poco di ordine e disciplina e per evitare quel concreto rischio per la tenuta dell’istituto.
Non è possibile che a fronte di questa situazione non venga attuato alcun intervento a livello centrale e che a pagarne il dazio siano quei pochi poliziotti che, a fatica e con grande spirito di sacrificio, riescono a colmare le lacune dell’Amministrazione Centrale.
Ricordiamo che da troppo tempo, non solo questa Sigla ma tutte quelle Rappresentative, hanno interrotto le relazioni sindacali con il Centro di Giustizia Minorile di Bologna e Istituto Penale per minori ma, mai nessuno a livello centrale si è degnato di dare una risposta alle nostre missive.
Ormai l’emergenza è diventata normalità, ma se ci sarà un’emergenza chi ci penserà e soprattutto la Responsabilità morale di ciò che potrà accadere anche a Bologna, di certo, non potrà essere addebitato agli Agenti che subiranno i Vs rapporti disciplinari.
UIL PA Polizia Penitenziaria
Il Segretario Nazionale
Domenico Maldarizzi