“Mentre dal ministero s’istituiscono commissioni dalla denominazione altisonante, i cui lavori spesso si perdono nei cassetti ministeriali e di cui sarebbe interessante conoscere anche i costi, nelle prigioni sono ancora in uso i fornelletti da campo, quasi a confermare che si tratti di veri e propri campi di battaglia da condurre, soprattutto, contro le storture del sistema e l’inefficienza di una macchina amministrativa trascurata, se non del tutto abbandonata, dalla politica”.
A dichiaralo è Domenico Maldarizzi Segretario Nazionale della Uil PA Polizia Penitenziaria
“E’ di oggi la notizia che presso l’istituto Bolognese della Rocco D’Amato sono in servizio solo 4 o 5 medici su 16 previsti e che per tale ragione nella notte di domenica un intero Istituto di circa 800 detenuti è stato lasciato senza l’assistenza medica e gestito solo da personale infermieristico che, al bisogno, chiamava il 118 con conseguente visita presso i nosocomi cittadini – afferma Maldarizzi – “Nessuno della Direzione Sanitaria si è preoccupato del fatto che per ogni visita urgente c’e’ bisogno di 3/4 poliziotti penitenziari di scorta e che nelle ore notturne, dove il personale è ai minimi termini, avrebbe potuto provocare gravi problemi di ordine pubblico sia all’interno che all’esterno dell’Istituto”.
Tra l’altro tali problemi – chiosa Maldarizzi - si sono avvertiti già nei gironi precedenti quando molti detenuti lamentano carenze di visite mediche e cure assicurate esclusivamente da 4 o 5 medici rimasti in carico alla Direzione sanitaria dell’Istituto a cui va il nostro plauso per tutto quello che riescono a fare ogni giorno”.
"I morti, gli evasi, le aggressioni al personale, i disordini e le tensioni quotidiane – prosegue Maldarizzi – certificano il totale fallimento della gestione penitenziaria senza che, tuttavia, questo scuota tangibilmente le coscienze di politici e governanti e induca il Ministero della Giustizia e il Governo ad assumere concrete iniziative per invertire la tendenza al totale disfacimento del sistema”
Il carcere ormai fa paura a tutti – afferma il sindacalista della Uil - e la Polizia Penitenziaria, già sottorganico, deve sopperire alla mancanza di altre figure amministrativi, educatori, psicologi etc…. e non vorremmo, che tra poco, saremo costretti anche ad occuparci della salute dei ristretti per questo chiediamo agli organi competenti di prendere seri provvedimenti verso chi ha generato questa disfatta di medici all’interno dell’istituto e di porre immediatamente rimedio
“Se non ci saranno interventi immediati sul sistema carceri, temiamo davvero che possa succedere il peggio.
Per questo – conclude Maldarizzi - ci appelliamo per l’ennesima volta alla Ministra Cartabia e al Presidente Draghi affinché si emani, con procedura d’urgenza, un ‘decreto carceri’ che affronti l’emergenza e rafforzi la Polizia penitenziaria, sottorganico di 18mila unità e ormai stremata nelle forze e nel morale, oltre alle altre figure indispensabili per una seria rieducazione del condannato e, parallelamente, si avvii un rapido processo riformatore dell’esecuzione penale, con la reingegnerizzazione delle carceri”.