COMUNICATO STAMPA
FERRAGOSTO DI FUOCO IN CARCERE: ANCORA EVENTI CRITICI E' ORA DI DIRE DEFINITIVAMENTE BASTA!! PERSONALE FERITO E REFERTATO
Non si placano la miriade di eventi critici all'interno del carcere Sant'Anna di Modena. Anche a ferragosto si annotano almeno tre eventi critici che hanno minato l'equilibrio della sicurezza ed il clima lavorativo (già di per sé carente, come dimostrato dalle continue rivendicazioni delle organizzazioni sindacali), così come il grave episodio avvenuto nella serata di ieri, 18 agosto 2016. Il 15 di agosto u.s., un detenuto extracomunitario ha minacciato un ispettore e l'agente di servizio in infermeria (in presenza del personale medico) brandendo una lametta per poi utilizzarla sul suo corpo con una condotta autolesionistica. A tal riguardo è andata in scena una vera e propria trattativa al fine di far gettare la lametta ed evitare che il detenuto andasse oltre con la sua grave condotta. Dopo aver ricevuto le cure del caso si rifiutava di uscire dall'infermeria facendosi scudo con sedie e lettino, determinando negli operatori penitenziari il doverlo immobilizzare ed, a fatica, accompagnarlo in isolamento precauzionale. Nella stessa serata altro detenuto magrebino ingeriva quattro viti e tre lamette in quanto non sopportava il reparto a custodia chiusa e pretendeva di cambiare sezione. Poco dopo è stato accompagnato d'urgenza al pronto soccorso rifiutando il ricovero ed anche la dimissione. Infine altro detenuto, per nulla avvezzo alle regole penitenziarie, circolava indisturbato all'interno della sezione di appartenenza (in mutande), chiacchierando liberamente con i detenuti ristretti in altre celle e financo con chi posto al regime dell'art. 14 bis O.P. Ancor più gravi gli ultimi episodi risalenti alla serata del 18 agosto 2016 allorquando è andata in scena l'ennesima vicenda con protagonista (in negativo) un detenuto extracomunitario che ha opposto condotte violente per evitare l'ubicazione nella sua camera di un'altro ristretto, ponendo in essere tutta una serie di resistenze e di aggressioni al personale intervenuto. In tutto questo i tre poliziotti penitenziari, che a fatica sono riusciti a ripristinare la sicurezza del reparto, sono stati refertati con sette giorni di prognosi a testa. La confusione che attualmente regna all'interno della struttura modenese è rappresentata anche da alcune dinamiche che investono procedure di ubicazione al reparto cd. "accoglienza" con tutta una serie di provvedimenti che riflettono una discutibilissima gestione della popolazione detenuta. Tutto questo conferma ulteriormente la necessità di rivedere l'intera organizzazione dell'intero sistema in atto al carcere di Modena, forti anche delle gravi denunce che i sindacati maggiormente rappresentativi hanno da tempo posto in essere. Sono ormai noti i problematici rapporti con i vertici (direttore e comandante del reparto) della struttura, da troppo tempo inesistenti e irrimediabilmente compromessi. Le azioni di protesta continuano e restano in attesa di determinazioni urgenti dei Superiori Uffici. I sindacati hanno chiesto l'avvicendamento dei vertici della struttura (direttore e comandante), lo hanno ribadito a chiare lettere anche alla massima Autorità Amministrativa Regionale (il Provveditore), hanno comunicato l'intera situazione, con copiosa corrispondenza, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, invocando quel senso di responsabilità che dovrebbe sempre contraddistinguere la dirigenza di una Pubblica Amministrazione. Le organizzazioni sindacali (le maggioritarie) sono comunque unite nel continuare ad andare avanti, interrompendo definitivamente qualsivoglia relazione sindacale con la struttura modenese, fermamente convinti che anche il personale (una grande percentuale) ha palesato sfiducia nei confronti degli attuali vertici (direttore e comandante), essendo il conflitto esistente da troppo tempo tra loro in grado di generare l'insorgere di un clima lavorativo non sereno e non più gestibile e che necessità di una doverosa svolta. Non a caso si registra un'ulteriore e deleteria contrapposizione, anche in relazione ad una riunione svoltasi nei locali dell'istituto ad inizio agosto, le cui dinamiche sono state già oggetto di denuncia da parte delle scriventi organizzazioni sindacali all'Amministrazione Penitenziaria Centrale.
Modena, 19 agosto 2016
Sappe Osapp UILPA Cgil CISL FNS USPP CNPP