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COMUNICATO STAMPA

GRAVISSIMO EPISODIO DI VIOLENZA AL CARCERE DI PIACENZA

PROGNOSI DI VENTI GIORNI PER UN POLIZIOTTO

SINDACATI IN STATO DI AGITAZIONE

Ancora alla ribalta il carcere delle Novate di Piacenza, con l'ennesimo episodio di violenza che ha visti coinvolto un poliziotto penitenziario costretto alle cure del caso per un pugno in pieno volto e con una prognosi pari a venti giorni.

Il gravissimo episodio si è verificato presso la sezione "A", consistente nel nuovo reparto ex. Art. 32 O.P.

Un detenuto di origini extracomunitaria, in precedenza ubicato presso il reparto R.O.P. (che "accoglie" soggetti affetti da problemi psichiatrici, ha chiesto all'agente addetto alla vigilanza del reparto di poter andare in infermeria e, successivamente di recarsi presso la saletta della sezione.

Una volta aperto ha subito gettato un secchio di acqua addosso al poliziotto e nell'immediatezza un violento pugno al volto.

Riuscitosi a svincolare, il collega riusciva ad allertare la sorveglianza generale e ricevere i dovuti supporti in reparto, con immobilizzazione del detenuto e con l'accompagnamento del malcapitato al pronto soccorso per le prime cure del caso.

La prognosi è pari giorni venti (20) causa la frattura scomposta alle ossa nasali.

La vicenda riporta all'attualità le principali criticità in essere presso la struttura piacentina.

Le organizzazioni sindacali Sappe, Uil e USPP, evidenziano che da tanto tempo rivendicano la predisposizione dei dispositivi di sicurezza, mai garantiti all'operato dei poliziotti penitenziari.

Addirittura si apprende che nel reparto in questione ed oggetto dell'inaudita violenza, vige una disposizione di servizio che impone la presenza fissa di due poliziotti penitenziari a turno, cosa che, a tutt'oggi, non si è mai verificata.

Non solo: nello stesso tempo, dovrebbero essere ii impiegati solo personale di riprovata esperienza e non, come nel caso di specie, agenti di fresca nomina.

Ancora una volta viene puntato il dito su un'organizzazione del lavoro sicuramente discutibile, di cui, le due OO.SS., ne rivendicano una preoccupante precarietà.

Pur appezzando la presenza del vice direttore al pronto soccorso accanto al collega vittima della brutale aggressione, non possono più sottacersi le preoccupanti problematicità che rendono difficile il lavoro all'interno del carcere di Piacenza.

Per questi motivi, le due sigle, annunciano uno stato di agitazione ed il ricorso ad azioni di protesta in grado di far riflettere l'Amministrazione Penitenziaria Centrale su quanto emerge dalla struttura piacentina.

Anche la totale assenza di telecamere desta forti doglianze, a riprova della scarsa attenzione che viene garantita ai colleghi della penitenziaria impegnati nel loro difficile compito giornaliero.

Piacenza, 19 agosto 2016

 SAPPe UIL USPP
f.to Garofalo f.to Crescenza f.to Narducci

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Allegati:
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