“Da sempre il carcere di Bologna è, nell’immaginario collettivo, una delle icone del sistema
penitenziario italiano, con il suo carico di sofferenza e palese degrado.
Oggi, purtroppo, è anche l’esempio concreto di una situazione logistica caratterizzata dall’assoluta mancanza di mezzi adibiti al trasporto dei detenuti e del Personale.
Questo significa che, se non vengono stanziati i fondi per le riparazioni e messa in sicurezza dei mezzi, con l’apertura a pieno regime delle aule di giustizia, diversi processi sono a rischio perché potrebbe essere impossibile garantire la presenza dei detenuti.”
E’ un allarme rosso quello lanciato dal Coordinatore Provinciale UIL PA Polizia Penitenziaria, Domenico Maldarizzi nel denunciare, a tutti gli organi competenti, lo stato del parco automezzi in dotazione al carcere bolognese della Dozza
“ Già di per se la disponibilità degli automezzi in dotazione non era sufficiente a garantire le reali necessità per il trasporto detenuti e del Personale.
Da qualche giorno questa disponibilità è ridotta a soli 4 furgoni, 1 pulman ed 1 macchina
perché gli altri mezzi sono ricoverati in officina in attesa di riparazioni che non possono essere
effettuate causa l’ esaurimento dei fondi assegnati.
Per le traduzioni ogni giorno occorrono, solo per Bologna, una decina di automezzi per i detenuti che mediamente ogni giorno sono nelle aule di giustizia.
E’ chiaro che in questa situazione si va verso la paralisi che potrebbe rendere difficoltoso la presentza dei detenuti in tutte le aule di giustizia. Non è eresia, quindi, affermare che più di un parco macchine bisogna riferirsi ad un cimitero dei mezzi.”
Vorrà dire – sottolinea con ironia Maldarizzi – che la Polizia Penitenziaria dovrà industriarsi in
maniera diversa ricorrendo al “girotondo a moto perpetuo” degli automezzi e semmai anche con
traduzioni a piedi “
Ciò testimonia, come più volte denunciato dalla UIL, l’inadeguatezza e l’obsolescenza del parco
automezzi in dotazione alla Polizia Penitenziaria
La UIL PA Penitenziari torna a criticare la politica economica del Governo in tema di sicurezza
“ Ogni giorno i politici si attribuiscono meriti che, invece, sono di esclusiva pertinenza delle forze
dell’ordine e della magistratura. La verità è che lasciare a piedi i poliziotti penitenziari, rendendo
concreta la possibilità che saltino processi, non ci pare si possa definire una politica che aiuta la
Giustizia e rafforza la sicurezza”.
Info: Domenico Maldarizzi 3387191531
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.