Le scriventi OO.SS. SAPPE, UIL PA, SINAPPE, CNPP e FP CGIL ritengono doveroso intervenire su un argomento: la sorveglianza a vista, e nello specifico la sorveglianza a vista richiesta per motivi sanitari, provvedimento che com’è noto non è disciplinato da alcuna normativa.
Presso l’Istituto in oggetto, risulta essere prassi consolidata che medici o psichiatri redigano certificati dichiarando lo stato di elevato rischio suicidario di detenuti, disponendo la c.d. “sorveglianza a vista”, provvedimento che viene reso esecutivo esclusivamente attraverso l’impiego di personale di polizia penitenziaria, pur non essendo previsto tra i compiti istituzionali sanciti dall’Ordinamento Penitenziario.
Nel caso di specie l’osservazione particolare del soggetto è richiesta specificatamente per motivi sanitari; viene da se che il personale più idoneo a svolgere tale compito é proprio il personale infermieristico/sanitario che, in caso di eventi particolari, è deputato ad intervenire nella maniera più corretta.
A tal riguardo intervengono le circolari 25 novembre 2011 intitolata "Modalità di esecuzione della pena. Un nuovo modello di trattamento che comprenda sicurezza, accoglienza e rieducazione" e la circolare n. 3649/ 6099 del 18 luglio 2013 intitolata, "Linee di indirizzo per la riduzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti", che focalizzano l'attenzione in tema sia della prevenzione che in ambito d'intervento terapeutico, ribadendo appunto l'inserimento del detenuto sorvegliato a vista, in un ampio processo trattamentale che deve impegnare tutte le aree, ma di cui sono titolari e responsabili l'Area Educativa e/o Sanitaria, non la Polizia Penitenziaria, quest’ultima chiamata a collaborare e non già ad assumere oneri per fatti che esulano dalla sua specifica competenza professionale.
Nell’Istituto in questione la sorveglianza a vista viene spesso e volentieri applicata nei casi più disparati, e considerata la carenza d’organico più volte denunciata dalle scriventi OOSS, determina indubbi riflessi anche sulla sicurezza dell’Istituto considerando anche l’abnorme utilizzo di personale per piantonamenti e numerosissime traduzioni in luoghi esterni di cura a causa del considerevole aumento degli invii urgenti di detenuti.
Quanto sopra, oltre a mettere a serio rischio la sicurezza, l’ordine e la disciplina dell’Istituto, determina enormi sacrifici del personale in servizio che vede sempre più spesso la contrazione dei propri diritti soggettivi sia in termini di lavoro straordinario che per revoche di riposi o ferie.
Lo spreco di risorse umane che si mette in atto è altissimo dovendo prevedere ben 4 unità di personale al giorno per ogni singolo detenuto sottoposto a sorveglianza a vista; pertanto, si chiede all’Amministrazione di prendere in considerazione soluzioni più logiche e contrattualmente più consone per gestire tali situazioni.
A tal proposito si potrebbe prevedere che l’allocazione dei detenuti, che debbano essere sorvegliati in modo particolare presso l’Istituto in questione, possa essere effettuata presso la sezione recentemente ristrutturata del reparto infermeria, che potrebbe essere dotata di una adeguato sistema di videosorveglianza, garantendo al contempo la presenza costante di personale dell’Area Educativa e/o Sanitaria.
Si auspica pertanto che le SS.LL., ognuno per la propria competenza, possano valutare la questione con spirito costruttivo e risolutore.
In attesa di sollecito riscontro, si porgono distinti saluti.
Sappe |
UILPA |
Sinappe |
CNPP |
CGIL |
f.to Borrelli |
f.to Maldarizzi |
f.to D’Amore |
f.to Ranno |
f.to Soletta |