Illustrissime Autorità,Illustrissime Autorità,le scriventi Organizzazioni Sindacali in intestazione, annoverate fra quelle maggiormente rappresentative del Corpo di Polizia Penitenziaria, con il presente atto al fine di sottoporVi quanto di sotto meglio articolato, con giusta stigmatizzazione della condotta posta in essere dal Dirigente titolare del Centro per la Giustizia Minorile per l’Emilia Romagna e le Marche.In data 16/05/2019, presso il sopraccitato Centro, la Parte sindacale veniva convocata dalla Parte pubblica, al fine di continuare i lavori sulla riorganizzazione dell’Istituto Penale per Minorenni e Centro di Prima Accoglienza di Bologna.Detto ciò, nell’informazione preventiva – e successivamente durante l’interlocuzione nella sede in argomento - risultava che, l’intenzione del Dirigente fosse di riorganizzare il Centro di Prima Accoglienza in seno alla Bozza indicata in oggetto, non ancora definita e in attesa di utili confronti nei tavoli nazionali di competenza, senza tener conto di eventuali rettifiche e/o mutazioni che potranno accusare in corso d’opera.Premesso ciò, questa Parte respingeva – all’unanimità - ogni azione a tal proposito, considerata l’illegittimità procedurale e alla luce di perplessità e preoccupazione che per i servizi minorili emiliano-romagnoli, cosi come espressi:Nell’ottica di rivisitazione dei servizi penali offerti dalla Giustizia Minorile sul territorio, dalla bozza appare una presentazione che verte – ancora una volta – in uno spending review, in termini di tagli ed accorpamenti. Alla luce di questo, esaltando le prescrizioni delle novelle normative sull’ordinamento penitenziario, tenuto conto dei principi costituenti del D.P.R. 448/88 e considerata ancor più la mutazione socio-antropologica della devianza minorile, andrebbero invece rafforzate e valorizzate le diversificazioni, con le positive peculiarità rispetto all’esigenza giuridica dell’utente. Pertanto, unificare la Direzione del C.P.A./Comunità Ministeriale/I.P.M. non apporterebbe alcun giovamento per l’efficienza e l’efficacia del sistema Giustizia Minorile, da sempre fiore all’occhiello di altri Paesi. Parallelamente, invece, si potrebbero verificare un depauperamento degli operatori, con un netto distoglimento delle risposte alle offerte governative, trattamentali e custodiali.Inoltre, visto che la panoramica oggettiva dell’informativa sul C.P.A. si presentava poco dettagliata, veniva chiesto un parere tecnico del Comandante di Reparto (Commissario Capo Paolo LI MARZI) e della Direttrice del Centro di Prima Accoglienza, ma tale richiesta trovava l’opposizione del Dirigente, il quale rispondeva dicendo che decideva lui quando potevano parlare e che, a suo avviso, la parte tecnica avrebbe potuto anche non esserci. Vieppiù, visto che si era espresso un democratico contraddittorio, nella sana dialettica sindacale, lo stesso riferiva che il C.P.A. andava riorganizzato secondo le linee guida del Dipartimento (allo stato dei fatti è solo una bozza) e che non avrebbe voluto perdere tempo in altre riunioni in merito. Precisiamo, tuttavia, che bisognava organizzare su ciò che vi in corso, apprezzando la separazione delle Direzioni, e che invece si potrebbe avverare il contrario, alla luce di possibili cambi di rotta nella fase che stiamo attraversando. Avremmo, pertanto, auspicato un parere di tutta la Parte tecnica (Direzioni interessate e Comandanti) ma ciò non gli è stato permesso dal Dirigente.Pertanto, esautorando ogni disadorna retorica e polemica, senza alcuna strumentalizzazione e mistificazione dei fatti, la condotta presuntuosa sopra argomentata appare del tutto aberrante e discutibile, nei confronti delle Organizzazioni Sindacali e dei lavoratori che ogni giorno rappresentiamo con sacrifici e vanto. Questo non lo permettiamo a nessuno! Con i sindacati non viene perso alcun tempo, si costruiscono delle piattaforme di lavoro - nel rispetto degli accordi e delle procedure - che devono favorire tutta la collettività penitenziaria.Siamo pronti a corretti confronti, ma con un clima più idilliaco e meno provocatorio. In mancanza di ciò, saremo costretti ad indire uno stato di agitazione con azioni di protesta in seno alle prerogative sindacali.Per tutti i motivi sopra esposti, siamo a disposizione per ogni confronto in tavoli superiori, cosi da accertare la veridicità di quanto esposto, e nelle more Voglia il sig. Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità ordinare al Dirigente del C.G.M. di adeguare le proprie decisioni a rispetto delle normative in materia di contrattazione e nei confronti della dignità di queste Sigle, attivando ogni attività riparativa del caso, dimostrando interesse nell’attivare il sistema di raffreddamento nel conflitto.Rammentiamo, ancora una volta, tutta la nostra disponibilità ad una collaborazione istituzionale nei tavoli sindacali, ma esigiamo rispetto per le Sigle e i lavoratori che rappresentiamo e rammentiamo il non voler negoziare nulla che non ha aspetti normativi definiti.A margine di ciò, riteniamo opportuno evidenziare le alte doti professionali, morali ed umane del Comandante di Reparto dell’I.P.M., calato in un contesto che registrava precarietà strutturali, logistiche ed organizzative, dopo diversi e continui avvicendamenti, dimostrando quotidianamente interesse e lucidità nel gestire le risorse umane e l’intera area sicurezza.Al sig. Ministro, Sottosegretari e Presidenti di Commissione Giustizia, per le opportune valutazioni politiche del caso, nei profili di competenza, e rispetto alle perplessità in merito alla riorganizzazione dei servizi emiliano-romagnoli.Agli Organi che leggono per conoscenza, per dovuta informazione.Molti distinti saluti.
SAPPE UILPA-PP SiNAPPe FNS CISL USPP FP CGIL CNPP
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