Abbiamo appreso, per le vie informali, che presso il locale Spaccio della Casa Circondariale da Lei diretta, è stata proibita la vendita di tutte le bevande alcoliche senza un’apparente motivazione.
A questa O.S. non risulta che Personale in servizio abbia mai fatto uso di alcol durante il proprio turno di servizio o di qualsiasi altro evento tale che ne abbia fatto scaturire tale decisione.
Facciamo notare alla S.V. che, presso la caserma Agenti, vi è un notevole numero di Poliziotti Penitenziari che vivono stabilmente che subirebbero questa decisone poiché anche per una semplice birra in compagnia (naturalmente fuori servizio) sarebbero costretti ad acquistarli a prezzi decisamente più alti all’esterno senza contare che con le notizie dei picchi di contagi da Covid 19 degli ultimi giorni e probabili lockdown si invoglierebbe la gente ad uscire per acquistare una semplice bevanda.
Nelle varie circolari dell’Ente assistenza nulla è previsto per il divieto di somministrazione di bevande alcoliche anzi, nei bandi di gara degli affidamenti degli spacci, vengono elencate anche tali bevande consigliando il prezzo massimo di vendita.
Il benessere del personale è una priorità che va tutelata anche attraverso l’offerta di un servizio come il buon funzionamento degli spacci e la loro variegata offerta di prodotti (luoghi di incontro per il Personale che ne rafforza il senso di appartenenza) senza contare il danno economico che ne scaturirebbe per lo spaccio, e quindi per l’Ente Assistenza che, ricordiamo, finanzia tutte quelle attività a favore del Personale dell’Amministrazione Penitenziaria e dei loro familiari (assistenza agli orfani, borse di studio, copertura assicurazione sanitaria etc.)
Si resta in attesa di notizie e, nella speranza che tale decisione venga rivista, si porgono distinti saluti.
Uil Pa Polizia Penitenziaria
Coordinamento Provinciale
Bologna