Signor Provveditore,
da mesi ormai delle unità di Personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Bologna viene inviata in servizio di missione giornaliera presso l’Istituto Penale di Parma al fine di integrare il Personale dello stesso Istituto.
Pur consapevoli delle motivazioni alla base di tale provvedimento, non del tutto condivise da questa OO.SS. se paragoniamo le carenze di organico di entrambi gli Istituti, ci sorgono dubbi sull’opportunità di inviare detto personale da Bologna a Parma ogni giorno anche alla luce degli incrementi dei contagi da Covid19 e dell’ultimo DPCM del presidente del Consiglio dei Ministri del 24 Ottobre 2020.
L’art 1 c. 4 del DPCM recita “4. E' fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati” ed anche se continua con “salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi” ci chiediamo se sia ancora il caso di procedere a questi spostamenti continui tra personale di due diversi istituti anche alla luce degli incrementi delle positività registrati tra la popolazione detenuta dei due istituti. Non vogliamo immaginare cosa succederebbe se, da Bologna, partisse un collega positivo al Covid19 a sua insaputa. Avremmo a quel punto due Istituti in enormi difficoltà.
Tra l’altro ci viene riferito che il Personale inviato, molto spesso, va a ricoprire in supporto posti già ricoperti da altro personale del quadro permanente e di pattuglia nei giri perimetrali.
L’Istituto bolognese ad oggi soffre un sovraffollamento della popolazione detenuta abbastanza critico anche alla luce dei posti riservati a soggetti Covid19 e presunti tali. al contrario, da luglio ad oggi, ha visto un continuo depauperamento dell’organico vuoi per le numerose unità di Agenti inviati a frequentare il corso da sovrintendenti e vuoi per missioni al GOM, Procura della Repubblica, PRAP, distacchi verso l’Istituto di Santa Maria Capua Vetere e prossimamente anche a Teramo senza contare che alla data odierna vi sono n. 06 detenuti piantonati in 5 posti diversi e mai abbiamo registrato a Bologna arrivi di personale in supporto ma tutte le numerose attività sono svolte con un numero enorme di ore di straordinario.
Per quanto sopra si chiede alla S.V. di revocare tale missione per non gravare ulteriormente sull’organico già carente della Casa Circondariale di Bologna.
In attesa, si porgono distinti saluti.
Il Segretario Generale Territoriale
Mecca Antonio