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Signor Direttore,

                         in data 01/02 è stato disposto un servizio di missione per n. 02 Agenti di Polizia Penitenziaria del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, con inizio turno alle ore 11.00, per raggiungere la citta di Venasco (CN) dove, alle ore 15.00, era previsto l’arrivo della scorta presso la Caserma dei Carabinieri della cittadina piemontese e l’appuntamento con il tecnico della Fastweb per l’allaccio del braccialetto elettronico al detenuto trasportato.

                        Senza entrare nel merito della pianificazione a ns. avviso errata, poiché tra Bologna e la citta di Venasca la distanza è di 410 Km con una durata minima di viaggio di 3 h  e 56 m (Mappe Michelin) il personale comandato di servizio si affrettava ad eseguire le varie incombenze presso l’Ufficio Matricola dell’Istituto ed usciva immediatamente dall’Istituto alle ore 11.35 affinché potesse giungere in orario presso la città di Venasca.

                        Nonostante la mensa di servizio, la cui apertura è prevista per le 11.30, la scorta non ha avuto il tempo materiale per poter consumare il pasto presso l’Istituto di Bologna sia per mancanza di tempo utile per poter giungere alle ore 15.00 a Venasca (come da dispositivo di missione) e sia perché aveva ormai il detenuto a bordo.

           L'art. 13, comma 8, D.P.R. 51/2009 recita: "Al personale in trasferta che dichiari di non aver potuto consumare i pasti per ragioni di servizio o per mancanza di strutture che consentano la consumazione dei pasti, pur avendone il diritto ai sensi della vigente normativa, compete nell'ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio un rimborso pari al 100 per cento del limite vigente”.

          E pur vero che la circolare GDAP 0154835 - O9/05/2018 recita “si precisa che la generica motivazione "ragioni di servizio" non è di per sé idonea ad autorizzare il rimborso del controvalore del pasto ma è necessario specificare i motivi che ne hanno impedito la consumazione”; ma in questo caso le motivazioni ci sono tutte nel dispositivo di missione e nell’urgenza di affrettarsi a seguito della pianificazione di detta traduzione e, non si comprende come mai la S.V., con comunicazione al Personale in servizio di missione in tale traduzione, non ha autorizzato la liquidazione del mancato pasto per il pranzo.

         Per tali ragioni si chiede alla S.V. di specificare i motivi del diniego del pagamento di quanto sopra e, soprattutto, di specificare come si sarebbe dovuto comportare la scorta avendo avuto ordini precisi dal Coordinatore del Nucleo tramite il dispositivo di missione di raggiungere la citta di Venasca entro le ore 15.00.

         In attesa, si porgono distinti saluti

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