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Corre l’obbligo a questa sigla di segnalare la situazione emergenziale in cui versa la Casa Circondariale di Bologna dove, ormai da mesi, si registra il cospicuo incremento della popolazione detenuta che, allo stato attuale, conta circa 840 detenuti presenti, a fronte di una capienza regolamentare di 492 detenuti, con un sovraffollamento del 170% circa (ben oltre la media nazionale) ed il consequenziale aumento delle criticità quotidiane e difficoltà gestionali, che sono acuite in modo esponenziale, anche in considerazione del piano ferie in atto, e dunque della minore presenza di personale di polizia penitenziaria e non solo, e delle elevatissime temperature che si stanno registrando nell’ultimo periodo

L’attuale situazione, frutto di una serie di fattori concomitanti, grava in maniera decisa sulla quotidiana gestione delle attività all’interno dell’Istituto, dando luogo quotidianamente ad una serie di eventi critici che sta mettendo a dura prova il personale di Polizia Penitenziaria, in particolare quello che presta servizio presso il Reparto Infermeria, il Reparto Giudiziario che ospita circa 600 detenuti, con punte di sovraffollamento degne di nota anche presso il Reparto Femminile, dove peraltro stanno emergendo sempre più evidenti criticità rispetto a detenute, con evidenti problemi di carattere psichiatrico, oltre alla presenza di una detenuta ultrasettantenne che dopo un ricovero è tornata nella sua cella, allettata, ed aiutata dalla sua concellina che, a quanto pare, non interessa a nessuno se non alle altre detenute che hanno scritto al Magistrato di Sorveglianza specificando che “la signora in queste condizioni sarà l'ennesima vittima di questo sistema carcerario” Tutto questo stato di cose non può che ricadere inevitabilmente e in primis sul personale di Polizia Penitenziaria.

Oltre all’atavico problema del sovraffollamento, che come noto affligge quasi tutti gli istituti, ciò che incide in modo dirompente sulla gestione quotidiana della struttura più grande del distretto – che ospita tra l’altro tutte le tipologie di detenuti ( As, protetti promiscui, comuni definitivi e giudicabili, reparto femminile) è l’assegnazione di detenuti trasferiti da altre sedi per motivi di ordine e sicurezza. L’ultimo, in ordine di arrivo nella giornata di ieri: un detenuto che dopo neanche tre giorni è stato trasferito da altro istituto ed è giunto presso la CC di Bologna addirittura con un tentativo di evasione alle spalle.

Oramai quotidianamente il Direttore, il Comandante e gli Ispettori, sia addetti alla sorveglianza  generale che alle U.O., sono impegnati a mettere in campo attività di de - escalation  rispetto ai soliti “noti”, ossia una ventina di detenuti che si rendono autori di condotte pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza interna, e che con minacce, atti vandalici, danneggiamenti, fuori cella, aggressioni tentate e portate a termine, autolesionismi tengono impegnato  il personale a discapito di tutti gli altri, anche di chi in modo invisibile agli occhi esterni decide di togliersi la vita. 

Nonostante ciò sia di tutta evidenza – del resto basta semplicemente aprire il sistema relativo alla registrazione degli eventi critici -  è di queste ore la notizia allarmante  dell’imminente arrivo di un detenuto  transgender; anche in questo caso l’ennesima assegnazione per ordine e sicurezza.

Ci si chiede: dove verrà allocato/a il detenuto/a? Si presume presso il reparto femminile.

E le domande a questo punto sorgono spontanee:

Dovrà essere allocato/a in compagnia? Dovrà stare da solo/a? Potrà fare vita comune? E se no starà chiuso/a h24 in camera? E chi si occuperà della perquisizione personale? Si dovrà chiedere di volta in volta il supporto del  personale di sesso maschile? E chi controllerà che in una sezione con oltre 40 detenute, aperte per oltre 8 ore al giorno, il detenuto/a in questione non rivolga attenzioni di tipo sessuale alle compagne di sezione? E nel caso di traduzione in luogo esterno di cura? Tutte domande che al momento rimangono prive di risposte e che si ritorceranno sulla Direzione e sul personale di polizia penitenziare che dovrà gestire le inevitabili situazioni paradossali che certamente si verificheranno, accompagnate presumibilmente da eventi critici quotidiani.

Per tale ragione diffidiamo il superiore ufficio del Prap a disporre  tale assegnazione presso l’istituto bolognese, già gravato dal più alto tasso di sovraffollamento che si registra nel distretto, da problematiche che ogni anno si ripropongono nonostante tutti gli sforzi della Direzione per risolverle (caldo insopportabile e carenza di acqua, in particolare presso il terzo piano del reparto giudiziario), e da un numero spaventoso di eventi critici che si registrano presso la struttura.

Questa sigla è ben consapevole che tutti gli istituti del distretto sono destinatari di provvedimenti di assegnazioni di detenuti trasferiti da altre sedi per ordine e sicurezza ma si è registrato, negli ultimi tempi, un numero rilevante di tali assegnazioni presso l’Istituto Bolognese, nonostante questo superiore ufficio sia consapevole dei numerosi e gravi eventi critici che da mesi ormai si verificano quotidianamente e che lasciano intendere le enormi difficoltà che deve affrontare il personale di polizia penitenziaria.

A tal fine e per consentire anche una riflessioni collettiva sulla difficoltà gestionali che incontrano tutti gli istituti del distretto, si chiede a codesto superiore ufficio, l’accesso ad una serie di informazioni e precisamente:

  • il numero di eventi critici divisi per istituti che si sono verificati a partire dal mese di gennaio 2024 alla data odierna;
  • il numero di provvedimenti di assegnazione di detenuti trasferiti per ordine e sicurezza divisi per istituti;
  • il numero di trasferimenti disposti per ordine e sicurezza divisi per istituti.

In attesa di urgenti riscontri, si porgono distinti saluti

 

 

UIL PA Polizia Penitenziaria                                                                                                                         

    Domenico Maldarizzi

 

 

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