“Nel pomeriggio di ieri, durante la consegna di un pacco postale ricevuto da un detenuto del circuito “A.S.” presso il magazzino detenuti della “Rocco D’Amato” di Bologna è stato rinvenuto, un telefono cellulare di piccolissime dimensioni ben nascosto all’interno della suola di un paio di scarpe”.
A dare la notizia è la UIL PA Polizia Penitenziaria di Bologna per voce del suo segretario generale Domenico Maldarizzi
"Nonostante il fatto che le comunicazioni telefoniche tra detenuti e soggetti esterni al carcere - dichiara Maldarizzi - costituiscono assai spesso veicolo di gravi illeciti penali solo grazie al costante impegno degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria ed alla esperienza professionale degli stessi si riesce a prevenire l’uso in carcere di cellulari di dimensioni talmente ridotte da renderne pressoché impossibile il rinvenimento”.
“Purtroppo” – lancia l’allarme Maldarizzi – “a parte il riconoscimento dei meriti agli appartenenti alla Polizia Penitenziaria, né da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria né da parte delle Autorità politiche del Ministero della Giustizia vi è la volontà di installare in carcere dissuasori telefonici che impediscano i pericolosi scambi di comunicazioni tra i detenuti e i soggetti esterni al carcere”.
“Al Personale della Polizia Penitenziaria di Bologna va il plauso di tutta la Uil Pa Polizia Penitenziaria per tutto quello che fanno per garantire l’ordine e la sicurezza sia all’interno che all’esterno della struttura nonostante la scarsità di mezzi e uomini e, ci auguriamo, che questi “eroi silenziosi” ricevano il giusto plauso anche dall’Amministrazione”.